Il coenzima Q10 è uno dei più potenti antiossidanti presenti nelle cellule del nostro corpo, il suo compito principale è la trasformazione del cibo in energia. La sua forma è a bastoncello e si colloca all’interno delle membrane cellulari e nei mitocondri.
La sua funzione principale, come accennato precedentemente è quella di recupero delle energie contenute in ciascun alimento e accumularla in molecole di ATP (adenosintrifosfato) così da renderlo pronto e conservato all’uso.
Il Coenzima Q10 è anche noto con il nome di vitamina Q. Nonostante venga riprodotto naturalmente dal nostro organismo, esso si riduce notevolmente con il passare del tempo, durante la vecchiaia, ed anche a seguito di una dieta alimentare povera o scorretta.
Infine, la vitamina Q ha una riproduzione scarsa in presenza di malattie croniche, tumori, Parkinson o diabete.
Cos’è il deficit di Coenzima Q10?
In questo caso ci troviamo innanzi ad una vera e propria malattia a carico dei mitocondri. Di natura ereditaria, seppur rara, presenta i primi sintomi già durante la prima infanzia. Ad oggi sono conosciute tre forme diverse del Deficit di Coenzima Q10 a carico di tre zone differenti:
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Intero organismo, soprattutto nei reni: in questo caso è presente una grave insufficienza renale;
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Cervelletto: i sintomi riguardano convulsioni frequenti e importanti difficoltà nel movimento e nella deambulazione;
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Muscoli: si presenta generalmente con una seria debolezza muscolare.
Quali sono le principali fonti alimentari del Coenzima Q10?
I principali cibi in cui possiamo trovare il coenzima Q10 sono i pesci grassi, quali tonno e salmone, i cereali integrali e gli organi delle carni, quali il fegato.
Il coenzima Q10 può essere acquistato anche in farmacia, in genere è venduto sottoforma di integratore alimentare, per cui non vi è alcuna necessità di ricetta o di prescrizione da parte del medico di base o di qualche specialista.
Si presenta sottoforma di capsule o di perle, sia in sostanza unica che abbinato ad altre come la vitamina E o minerali quali il selenio. In ciascuna capsula vi è una quantità di molecola differente, in base all’azienda produttrice dell’integratore. Tutte queste informazioni sono sempre chiaramente riportate in etichetta.
Le dosi raccomandate per la popolazione degli adulti variano da un dosaggio minimo di 30 mg ad uno massimo di 200 mg al giorno, apporto massimo per ogni giorno indicato direttamente dalla Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute.
In genere il coenzima Q10 non ha particolari effetti collaterali, ad eccezione di alcuni disturbi quali nausea e dolori addominali. Ad oggi non ci sono studi riguardanti l’effetto del Coenzima Q10 sulle donne in gravidanza o in allattamento, pertanto è preferibile evitarne l’assunzione. Stesso discorso è possibile fare per quanto riguarda la somministrazione ai bambini.
Il Coenzima Q10 può essere molto utile anche nella gestione di alcune malattie a carico dell’apparato cardiaco, proprio grazie alla sua funzione di produzione energetica all’interno di ciascuna cellula del nostro corpo. Un recente studio ha riportato che l’assunzione di Coenzima Q10, a seguito di un infarto, rende inferiore la possibilità di nuovi attacchi cardiaci.