Molto belle esteticamente e davvero soddisfacenti in termini di isolamento termico ed acustico, le case in legno possiedono un segreto per essere così durevoli. Ciò vale sia in termini di progettazione che di esecuzione materiale, con lo scopo di raggiungere risultati di performance che prevengano o combattano quelli che sono i nemici delle case in legno: le infiltrazioni di acqua, con relative condense, e poi muffe ed umidità che risale a corrodere il legno dall’attacco a terra o fondazione. Tra le soluzioni pensate dall’ingegneria per la bioedilizia per risolvere questi problemi possiamo di certo annoverare l’attacco a terra con cordolo ventilato. Cosa sono questi ultimi sistemi isolanti e quando vengono utilizzati al meglio? Scopriamolo.
Cosa sono i cordoli ventilati e come vengono utilizzati nelle strutture edilizie
Per chi non si fosse mai imbattuto nella dicitura di cordolo ventilato la spiegazione è più o meno questa: si tratta di una sorta di appoggio continuo realizzato in metallo sul quale è possibile fissare le pareti di una casa in legno al fine di collegarla all’attacco a terra. Sono diversi i materiali in cui i cordoli ventilati vengono realizzati: in Xlam, oppure con meccanismi a telaio, l’importante è che fungano da cuscinetto per qualsiasi tipo di legno. La loro conformazione consente pertanto il completo appoggio della parete lasciando intatta la ventilazione ed impedendo perciò la formazione di muffe, funghi e marcescenza del legno, conseguente alla risalita dell’umidità dal suolo e al ristagno dell’acqua che viene a crearsi. Gli obiettivi dell’implementazione dei cordoli ventilati sono perciò molteplici. Innanzitutto attraverso il sollevamento della parete si consente di evitare la formazione di condense, ristagni d’acqua con relativa putrefazione del legno. In secondo luogo i cordoli ventilati, ancorando l’intera costruzione alle fondazioni, garantiscono il monitoraggio completo delle pareti e di poter intervenire, qualora sopraggiungessero problemi, evitando di aprire i cappotti termici già applicati.
In che modo agiscono i cordoli ventilati sulle strutture
I cordoli ventilati si comportano come degli ostacoli all’acqua o all’umidità quando risalgono dalle fondazioni. Successivamente all’incontro con la camera d’aria opposta dai cordoli, acqua e umidità non vengono mai a contatto con il legno. Potrebbe tuttavia capitare che, nonostante questi accorgimenti, la struttura venga comunque sottoposta a degrado. L’utilizzo dei cordoli ventilati consente di intervenire in tempo ed arrestare questo processo. Il meccanismo di azione si avvale di una sorta di endoscopio, un sondino che servirà a valutare la presenza di acqua all’interno della struttura, e decidere se procedere con interventi di manutenzione. Se la valutazione verifica l’effettiva presenza di acqua allora si procederà a collegare delle speciali pompe per consentire il drenaggio e, successivamente, dare vita ad un’ulteriore ventilazione, accentuando la capacità di asciugatura.
Quanto influiscono i cordoli ventilati sui costi dell’edificio
I costi per l’applicazione di cordoli ventilati tra la parete in legno e l’attacco a terra possono essere considerati come un vero e proprio investimento che darà i suoi risultati nel tempo. I lavori di installazione, tra l’altro, sono veloci e pratici, tanto che si potrà concludere il tutto in un paio di giornate. Per quanto riguarda i costi, mediamente ci si aggira intorno a 400-450 euro al metro quadrato da ricoprire. Ricordiamo infine che la soluzione del cordolo ventilato deve essere prodotta e certificata secondo le normative europee EN 1090. La produzione in conformità di queste norme (e marchio CE) deve essere certificata da una DoP, cioè una Dichiarazione di Prestazione. In caso contrario non si può essere certi che l’edificio sarà a norma, e quindi in futuro si potrebbe incorrere anche in eventuali sanzioni.