MOCASSINO UOMO CON IL CALZINO: LA MODA UOMO CAMBIA LE REGOLE

Lifestyle

Come arrivano le prime foglie dell’autunno pensiamo subito ad una giacca più pesante, a quel pantalone lasciato a poltrire nell’armadio per tutta l’estate, e ai polacchini o agli anfibi.

E sbagliamo.

Se c’è una cosa che si può riconoscere alla moda degli ultimi anni, è che ogni caposaldo in materia di abbigliamento può essere stravolto, e reinventato a nostro piacere, il che significa anche la moda del cosiddetto risvoltino non è diktat che deve essere subito, ma che può essere reinventato, a partire dalla scarpa. O meglio ancora: dal calzino.

Mocassino da Uomo, una scarpa per ogni stagione

 I rigori dell’inverno non sono una buona motivazione per privarsi del piacere dell’eleganza preppy che ha come suo baluardo il mocassino. Con fibbie, con morso o con le frange, il mocassino è al di là di ogni dubbio, una scarpa per ogni stagione, sdoganata com’è da tutte le case di moda che si occupano di calzature. Si pensi anche solamente al catalogo Soldini, una delle poche aziende che continua a produrre scarpe secondo tradizione, interamente sul luogo, in Toscana, e ancora a mano, che ha come elemento predominante proprio il mocassino uomo, nella sua versione invernale . Sembra strano, pensare ad una scarpa così scollata in inverno (non a caso i nostri cugini anglosassoni chiamano questa scarpa loafer perché la sua forma assomiglia a quella di una pantofola), eppure ci sono dei trucchetti per continuare ad indossarlo anche quando i rigori dell’inverno iniziano a morderci le caviglie.

Mocassino da Uomo: regole ed eccezioni

 La regola la conosciamo e se non la conosciamo dovremmo averla impressa nel nostro DNA come il saper andare in bicicletta o le canzoni dei Beatles: il mocassino si indossa senza calzini. L’effetto preppy è assicurato, soprattutto se abitate in un college inglese, avete vent’anni, e siete troppo presi dal vostro processo di crescita per rendervi conto di cose come il freddo e il passare delle stagioni. Per tutti gli altri, immolarsi sull’altare dello stile e rinunciare al calzino con il mocassino d’inverno, non è l’unica soluzione, e nemmeno la più logica da perseguire. Se la regola è che il mocassino non vuole il calzino, grazie al cielo esiste anche la sua contro-regola: il calzino va indossato, anzi di più, va mostrato!

Il mocassino vuole un pantalone che lo lasci scoperto, per questo si deve fermare qualche centimetro sopra la scarpa e non deve essere troppo largo al fondo. Ma mettere tanto in mostra una scarpa significa anche che, indossandola con il calzino, si metterà molto in mostra anche la stoffa con cui andiamo a proteggere la nostra nudità, se quindi scegliamo la via più comoda, quella del calzino, dobbiamo tenere a mente che è anche la più insidiosa.

Come scegliere il calzino per il mocassino

 Partiamo dalle basi: livello primo. Senza andare a sperticarsi in acrobazie stilistiche, si può partire da un classico filo di Scozia e abbinarlo con semplicità seguendo due coordinate: il pantalone, la scarpa.

Se la figura che volete ottenere è quella di una continuità della linea della gamba, non spezzata dal calzino, allora il colore di quest’ultimo sarà in tinta con il pantalone.

Se invece quella continuità volete averla con la scarpa, ecco che il colore del calzino sarà in pendant con il vostro mocassino.

In questo modo non potete sbagliare, non c’è un vero stacco cromatico ed il calzino resta abbastanza in secondo piano.

Poi c’è il livello intermedio, chiamiamolo midi: abbiniamo un calzino che ha un colore decisamente diverso sia dal pantalone che dalla scarpa, ma che non stoni, ovviamente. Può essere il nero, con un mocassino marrone scuro o testa di moro, può essere il grigio o, se siete particolarmente estrosi, può essere un borgogna.

Passiamo al terzo livello ora, il pro: si osa indossare non più un calzino a tinta unita ma addirittura una fantasia. Questo livello non è per tutti, perché bisogna avere veramente molto gusto e bisogna muoversi attraverso paletti molto stretti. Il primo: niente righe. Sono ammesse solo microfantasie, animali, geometriche o pois. Il secondo è quello di giocare molto attentamente con i richiami, per stemperare e diffondere l’effetto della fantasia attraverso la replica dello stesso motivo nella pochette alla tasca della giacca o alla cravatta ( e per questo bisogna affidarsi necessariamente ad una sartoria, come può essere Boglioli, ma è l’elemento di stile che fa la differenza).

La fantasia può essere un insidiosa come un gradino traballante, quindi è meglio scegliere motivi discreti, tenendo sempre bene a mente una domanda: cosa voglio che si noti di più, il calzino, oppure il mio mocassino?