La psicologia positiva nell’infanzia

Benessere & Salute

Si può fare terapia cognitivo comportamentale con i bambini?

La psicologia positiva, e la terapia cognitivo comportamentale positiva pongono le loro basi e le loro attenzioni su quello che nel paziente è sano, corretto, positivo, e non sui problemi ed i disagi.
In poche parole si cerca di rafforzare i punti positivi di un soggetto, i suoi punti di forza, in modo da fortificarlo per poter fare in modo che possa affrontare i futuri problemi in autonomia.

Psicologia e resilienza

la resilienza, in psicologia, è la capacità di un individuo di resistere alle difficoltà degli eventi, di adattarsi positivamente alle avversità ed affrontare i problemi senza conseguirne stress o traumi.
Non si tratta di semplice ottimismo, ma di caratteristiche di una persona che le permettono di controllare positivamente gli eventi, con coraggio, intelligenza e calma.

I fattori ad influenzare questa peculiarità sono sia genetici che di “esperienza“, cioè legate alla vita vissuta dall’individuo.

E’ infatti necessario prendere atto delle proprie potenzialità ma anche dei propri limiti per sviluppare questa dote, e questo lo si può fare appunto solo con l’esperienza.
Una volta assimilai questi concetti, affrontare le difficoltà con positività è meno difficile.

Essa nasce dalle nostre capacità cognitive, per cui modificando in maniera positiva il modo con cui vediamo le cose, la nostra resilienza ne prende beneficio.

CBT positiva per bambini e adolescenti

L’educazione positiva si basa sulla prevenzione, per evitare quei comportamenti disfunzionali che si possono incontrare in fase di crescita, come ad esempio disturbi della comunicazione e del linguaggio.

La terapia cognitivo comportamentale positiva, o CBT positiva, si basa essenzialmente su alcuni punti fondamentali:

  • Resilienza

Come detto prima, la resilienza aiuta l’individuo ad affrontare i problemi con approccio positivo e senza traumi, e per i bambini acquisire questa forza è fondamentale nella fase di crescita. Un bambino deve affrontare crescendo problemi che noi adulti neanche immaginiamo, o semplicemente abbiamo dimenticato.
Migliorare i punti di forza di un bambino significa migliorargli la vita, e la CBT positiva di propone questo come obiettivo.

  • Ottimismo e speranza

Se sei ottimista raggiungi risultati migliori, nello sport come a scuola, se sei ottimista sei meno incline alla depressione e alle droghe e se sei ottimista affronterai la crescita positivamente.
Per “imparare l’ottimismo” si usano tecniche di ristrutturazione cognitiva prese dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Quando speri in qualcosa significa che hai positività, la speranza è segno di positività, e questo contribuisce non poco alla crescita dell’autostima.

  • I punti di forza

La CBT positiva punta l’obiettivo sulle qualità e atteggiamenti positivi del soggetto, del paziente, cercando e trovando i punti di forza del paziente, bambino, adolescente o adulto.

La psicologia positiva quindi si basa sulla resilienza, sulla positività e sui punti di forza per cercare soluzioni

CBT positiva, cosa si può fare a casa?

Esercizio, ecco cosa si può fare a casa, e per esercizio si intende fare le cose che si sanno fare meglio, sempre per il principio dell’autostima.
Solitamente il terapeuta impartisce dei compiti da svolgere a casa, azioni da compiere per mettere in pratica e consolidare ciò che si è imparato e metabolizzato durante le sedute, ma sempre mirati a coltivare le capacità positive del paziente.

Alla fine di un percorso con uno psicoterapeuta esperto in terapia cognitiva, un bambino avrà le capacità di reagire agli eventi con emozioni positive, con fiducia e ottimismo, e con la consapevolezza di quali sono i suoi punti di forza.

Scuola dell’infanzia: la psicopedagogia positiva

La psicopedagogia positiva si va affermando sempre più nelle scuole dell’infanzia, soprattutto le scuole paritarie in quanto non essendo vincolate strettamente da programmi ministeriali sono più libere di percorrere nuove strade e metodi pedagogici.

Le emozioni positive e lo sviluppo del benessere psicologico, che l’OMS ha definito “quello stato nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali per rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, adattandosi costruttivamente alle condizioni esterne e ai conflitti interni”
sono i capisaldi della psicopedagogia positiva, la quale ha come scopi:

  • Ampliare e sostenere la socializzazione dei bambini
  • Incentivare le attività motorie
  • Sviluppare il linguaggio
  • lo sviluppo cognitivo del bambino

E’ importante cominciare questo tipo di percorso pedagogico fin dalla prima infanzia perché diversi studi hanno confermato che questa è l’età corretta per porre le basi della positività, cioè dell’affrontare la vita con positività e benessere psicologico.
Inoltre, in una classe dove questi valori vengono posti in primo piano agevola non di poco l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo.