I 5 pilastri dell’architettura sostenibile

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Che cos’è l’architettura sostenibile e perché ha sempre più successo

Probabilmente avrete già sentito parlare di architettura sostenibile. Entrata a pieno titolo nella quotidianità delle imprese e delle comunità locali, questa espressione si riferisce a una progettazione e a una costruzione degli edifici orientate all’efficienza energetica, all’armonia, al rispetto dell’ambiente e al comfort degli abitanti. Non solo, il concetto di architettura sostenibile prevede anche l’integrazione negli edifici di strutture tecnologiche adeguate. Possiamo quindi dire che fare architettura sostenibile significa impegnarsi a promuovere un’edilizia che si inserisca nel contesto, favorisca il benessere collettivo e preveda il riutilizzo di spazi e materiali. Non è solo questione di capire come ridurre gli sprechi di energia sin dalla costruzione, è anche un impegno a impattare il meno possibile sui comportamenti degli abitanti del quartiere e sull’armonia dell’ambiente circostante.

5 principi dell’architettura sostenibile

Anche l’architettura sostenibile si basa su dei principi certi. Vediamone 5:

  • Risparmio energetico/riduzione dei consumi

Fare architettura ecosostenibile significa progettare edifici ad alta efficienza energetica. Tra l’altro, a partire dal 1° gennaio del 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazioni dovranno rispettare requisiti precisi di prestazione energetica a livello strutturale e di impiantistica.

  • Utilizzo di materiali a basso impatto ambientale

L’obiettivo dell’architettura sostenibile è anche quello di utilizzare materiali riciclati, facilmente recuperabili o smaltibili senza provocare inquinamento. Realizzare edifici scomponibili e adattabili a nuovi usi sembra essere la via maestra nel settore dell’architettura sostenibile. Da un lato permettono di ridurre i ponti termici, dall’altro la scelta dei materiali influenza direttamente le prestazioni acustiche, l’inerzia termica e la circolazione dell’aria all’interno dell’edificio. Tra i materiali più utilizzati, oltre al legno, abbiamo anche la paglia, il gesso, il sughero, la fibra di cellulosa, l’argilla espansa, le vernici di origine naturale, la calce espansa, la fibra di juta, la lana di roccia, il bambù e la fibra di canapa.

  • Isolamento termico

Per essere ritenuto sostenibile, un edificio deve ridurre il fabbisogno energetico mediante un efficiente isolamento termico. La scelta dei materiali e la ventilazione meccanica svolgono un ruolo di primo piano, permettendo di ridurre gli sprechi di energia.

  • Orientamento

Quando si parla di architettura sostenibile bisogna tener conto anche dell’orientamento dell’edificio. Ad esempio, le facciate chiuse potrebbero guardare a nord e quelle aperte a sud. Anche la presenza del vento incide in modo considerevole sull’orientamento dell’edificio, per cui occorre tenerne conto.

  • Vincoli geografici

La costruzione di edifici secondo i principi dell’architettura sostenibile deve tener conto anche dei vincoli geografici. Terreno, differenze dell’altezza, presenza di edifici e alberi nelle vicinanze diventano tutti elementi fondamentali. Non solo, si dovrà anche adattare i progetti al contesto e quindi al clima, alla vegetazione esistente, all’illuminazione naturale e al livello di umidità.

Architettura sostenibile: vantaggi e svantaggi

Alla base dei criteri che ispirano l’architettura sostenibile ci deve essere sempre un approccio integrato basato sulla pertinenza, sulla qualità dei materiali e delle risorse utilizzate. Gli edifici sostenibili devono essere certificati da enti terzi indipendenti ed esterni alla società costruttrice.

Tra i vantaggi dell’architettura sostenibile possiamo citare il risparmio energetico, il risparmio idrico, la buona qualità di aria e acqua, il comfort per gli utenti, la protezione dai campi elettromagnetici, l’impatto zero sull’ambiente e la possibilità di sfruttare incentivi e detrazioni fiscali. Tra gli svantaggi, molti annoverano i costi di costruzione, considerati ancora un po’ troppo elevati. Tuttavia su questo argomento le opinioni degli esperti sono contrastanti: alcune riviste, come arredamento.it, sostengono che i costi di costruzione di un bioedificio potrebbero essere più bassi di quelli di un edificio tradizionale anche del 30 per cento (per maggiori informazioni, puoi leggere l’articolo dedicato ai prezzi sulla bioedilizia).

Certo, una casa a misura d’uomo non può essere solo ecosostenibile, ma anche bella e ben arredata. Ad esempio, potremmo parlare di come arredare e rendere confortevole la zona living. Ma questa è, in fondo, un’altra storia.