Scandali legati alle banche negli ultimi anni, e non solo, se ne sono susseguiti, per cui quando ci si rivolge ad un istituto di credito per richiedere un prestito o accendere un mutuo per l’acquisto di un immobile è sempre opportuno far eseguire una perizia econometrica.
Per disporre di quest’ultima è necessario rivolgersi ad uno specialista abilitato (in primis dottore commercialista o perito finanziario) al fine di stabilire se gli interessi applicati siano leciti e le spese attribuite legali: in caso contrario, qualora fossero stati applicati tassi di usura o se addirittura fosse configurabile il reato di anatocismo (come ad esempio quando viene effettuato il calcolo dell’interesse attivo su un conto di deposito o quello dell’interesse passivo su un mutuo), ricorreranno gli estremi per intentare una causa contro la banca.
Sebbene infatti sia sempre previsto un tentativo di conciliazione extra-giudiziale, nella maggior parte dei casi si finisce in tribunale, per cui l’assistenza di un professionista del settore è indispensabile.
Ma quanto costa una consulenza specialistica?
Difficile a dirsi, dal momento che non esistono tariffari ai quali attenersi (anche se le differenze di costo in caso di valutazione di un conto corrente piuttosto che dei tassi di un mutuo sono notevoli).
Per cercare di contenere le spese di una perizia è possibile rivolgersi ad associazioni di consumatori, come Altroconsumo, che garantiscono comunque servizi specializzati.
È vero che esistono anche software gratuiti che consentono delle previsioni, ma si tratta pur sempre di valutazioni di massima che dovranno essere necessariamente seguite da un’analisi professionale, anche perché i risultati di tali strumenti online sono privi di valore di perizia, e quindi inutilizzabili in sede giudiziaria.
Sarà dunque il caso in di valutare se il recupero degli interessi in esubero coprirà almeno i costi da sostenere per la perizia tecnica…